L’Assemblea riunita a Pomezia è stata chiamata a votare per dare pieno mandato all’Angopi per condurre tutte le operazioni necessarie per la costituzione dell’ente bilaterale e del fondo bilaterale per l’accompagnamento all’esodo. La votazione, per alzata di mano, registra un solo voto contrario per cui passa a larghissima maggioranza il si alla costituzione di ente e fondo bilaterale. Sull’argomento la relazione di Francesco Schiavon che ha preceduto la votazione.
E’ stato il Capogruppo degli ormeggiatori di Venezia, Francesco Schiavon, a illustrare all’Assemblea i risultati del suo gruppo di lavoro su ente bilaterale e fondo bilaterale di accompagnamento all’esodo. “Il fondo bilaterale - ha detto - l’accompagnamento all’esodo, a mio modo di vedere è uno stimolo per tenere questa categoria giovane all’altezza. Pensare a un ormeggiatore che a 67 anni si trova in banchina a dover operare in determinate condizioni, che tutti conosciamo perché siamo ormeggiatori, è impensabile”. Partendo da questo presupposto è stata condotta un’analisi per verificare quale sia l’incidenza della malattia in base all’età dell’ormeggiatore e i risultati, sovrapponendo i grafici, sono risultati perfettamente in linea con quelli che sono i dati ufficiali forniti dall’INPS.
“Nei Gruppi - ha ricordato il Capogruppo di Venezia - nel mio ma penso anche negli altri, l’età di chi va in pensione è intorno ai 60 anni. Forse prima si andava anche a 58 anni. Difficilmente un ormeggiatore arriva a 62. Certo, poi ci sono i casi limite di chi vuole rimanere a oltranza però tendenzialmente la media è quella”.
“E’ per mantenere la qualità del servizio che diamo all’utenza sempre ottimale – ha ribadito Schiavon – che abbiamo creato il fondo di accompagnamento all’esodo. Prima di questo abbiamo costituito l’ente bilaterale per quello che era previsto dall’art. 47 del nostro contratto nazionale. Quindi abbiamo costituito l’ente bilaterale e uno statuto dell’ente bilaterale, abbiamo costituito uno statuto per il fondo bilaterale di accompagnamento all’esodo e un regolamento per il fondo di accompagnamento all’esodo”.
“In quanto elemento bilaterale – ha spiegato ancora - noi ormeggiatori l’abbiamo confezionato però deve essere sottoscritto anche dalle associazioni sindacali firmatarie del contratto nazionale. Per questo, la settimana scorsa ci siamo incontrati con i sindacati, che hanno avuto modo di ricevere quello che avevamo proposto, e il 16 ci dovremmo rivedere per la firma definitiva”. Per questa ragione, alla conclusione del suo intervento i Capigruppo sono stati chiamati ad esprimere il proprio voto al fine di dare mandato all’Associazione di sottoscrivere tali documenti, necessari per iniziare l’attività che toccherà gli ormeggiatori solo da giugno. Vale a dire che il versamento partirà dal giugno 2015 direttamente attraverso i Gruppi. Prima i versamenti verranno probabilmente effettuati dall’Associazione stessa e comunque verranno perfezionati per quanto riguarda l’aliquota e le modalità.
Nel proiettare sullo schermo lo statuto dell’ente Schiavon ha suggerito alla platea di usare quest’ultimo come base di partenza per avviare un dibattito aperto e fare delle domande. “Non presentiamo questo documento dal nulla - ha detto - l’Associazione ha organizzato degli incontri nei Gruppi, ci siamo mossi, abbiamo fatto interventi per macro-aree, ne conto 6 o 7 in varie zone di Italia.
Quindi gli ormeggiatori hanno avuto modo, per grandi linee, di parlare direttamente di questo fondo e di quello che ne consegue”. “Per quanto riguarda lo statuto dell’ente bilaterale, abbiamo detto che lo scopo e le finalità all’art. 2 si riconducono a quello che è l’art. 47 del contratto nazionale che noi tutti conosciamo. Chi vuole lo trova sul sito dell’Angopi e anche questi documenti, appena perfezionati, andranno là e si potranno consultare”. All’art. 5 sono indicati gli organi dell’ente bilaterale: “il consiglio direttivo, il presidente, il vice presidente e il collegio dei sindaci. Il presidente del collegio dei sindaci, per motivi di legge, deve essere iscritti all’albo per cui non sarà di sicuro un ormeggiatore. Gli organi sono composti in equa parte dagli ormeggiatori e dalle rappresentanze sindacali che dovrebbero anche tutelarci. Ci sarà una alternanza nella carica di presidente, che dura un triennio, e sarà una volta un rappresentante nostro, degli ormeggiatori, e una volta delle rappresentanze sindacali”.
Dopo l’analisi dello statuto dell’ente si passa allo statuto del fondo: “Il fondo è quello che ci porterà via un po’ più tempo perché sarà quello che ci accompagnerà alla pensione. Arrivati a 62 anni di età, qualcuno di noi accederà al fondo e avrà la possibilità di ricevere un assegno per l’accompagnamento alla pensione fino a quando l’INPS erogherà l’assegno di pensione”.
Schiavon si è soffermato in particolare sull’art. 5: l’amministrazione del fondo. “Qua, diversamente dall’ente bilaterale, ci teniamo, e pare che i sindacati siano d’accordo, che il presidente sia un ormeggiatore. Siccome è una cosa nostra, noi avremo sempre la presidenza. Saranno sei i membri, tre nominati dall’Angopi e tre dai sindacati. Tra i 3 nominati dagli ormeggiatori uno sarà il presidente. Per cui, noi avremo sempre la presidenza in capo al fondo di accompagnamento all’esodo. Se poi lo spirito e le linee guida sono quelli che Cesare ha dato a questa Associazione negli ultimi dieci anni penso che saremo completamente garantiti perché ha dimostrato che lavorando bene si ottengono ottimi risultati”. Il finanziamento, all’art. 8, parte da gennaio 2015. “Le modalità - ha spiegato - non sono state ancora perfezionate; probabilmente ci sarà un contributo iniziale da parte dell’Associazione, è previsto infatti che anche altri enti, oltre agli ormeggiatori, versino il contributo, dopodiché andremo a perfezionare l’aliquota in base a quello che diceva Cesare: risparmio sulla tassazione sull’IRAP già dal 2015 e si conta di avere la nullità per quanto riguarda il costo in busta paga all’ormeggiatore”.
Dallo statuto nasce l’esigenza di creare un regolamento. “L’art. 6 del regolamento dice che il fondo eroga a favore di coloro che sono in possesso dei requisiti all’art. 3 comma 3. Cioè, chi ha 62 anni ha la possibilità di accedere al fondo, quindi di ricevere un assegno pari alla pensione calcolata, fino alla data in cui l’INPS erogherà l’assegno. Il fondo può valutare anche la possibilità di pagare la contribuzione se questa dovesse contribuire a diminuire il tempo, i 5 anni di erogazione; cioè si arriva a 64 anni, mancano 2 anni di contribuzione, la contribuzione ci costa meno dei 5 anni di erogazione dell’assegno e a quel punto potremmo trovare la necessità di versare, per economicità, anche la contribuzione a quell’ormeggiatore.
Ciò non dipenderà da lui ma sarà solo a discrezione del Consiglio di amministrazione del fondo. Per quanto riguarda il collegio dei sindaci, il presidente dei sindaci revisori coinciderà con quello dell’ente bilaterale in modo da avere una diminuzione dei costi”.
Prima di concludere il suo intervento Francesco Schiavon ha ricordato il fondo di solidarietà residuale: “In base alla circolare del Ministero - che è poi stata implementata con una circolare interna nostra che trovate nel sito - per quei gruppi superiori a 15 (e noi auspichiamo anche per quelli inferiori a 15) dobbiamo già accantonare - ci verranno date le modalità quando verrà riconosciuto il fondo da parte dell’INPS perché per i primi due o tre anni lo gestirà l’INPS - quel contributo del 3 per mille (un terzo a carico dei lavoratori e due terzi a carico della cooperativa) che servirà per integrare la vecchia cassa integrazione”.
FONTE:www.angopi.eu